sabato 3 marzo 2012

Cieli grigi e bassi

Ormai è quasi un anno che vivo a Bruxelles. Tento di nascondere a me stessa che in fondo, questa città, non mi piace. Le giornate di sole si contano sulle dita, e non  é un eufemismo. I muri sono grigi, il cielo è grigio, basso e grigio, e la mia pelle, di conseguenza, è grigia anche lei. Mi ricordo di quando ero perennemente abbronzata, non dico nera, ma con un colorito sano. Tempi andati. Terre lontane. Casa. Odore di salsedine e elicrisi. Poi è venuta l'età adulta, la voglia di scoprire, viaggiare, l'amore per uno straniero, che ormai più straniero non è, perlomeno non per me. Sono motivi più che validi per abbandonare il nido familiare e la meravigliosa isola a forma di sandalo.

Poi ti ritrovi catapultata nella vita lavorativa a pieno ritmo: orari impossibili, lavoro appassionante, stipendio accettabile, soprattutto se pensi a tutti i coetanei che sono rimasti laggiù, in preda ad una ricerca spasmodica dell'impiego.. e non solo i coetanei! Però c'è qualcosa che manca, in questo quadretto, peraltro molto comune, di vita moderna. Qualcosa che non puoi ottenere con il sudore della fronte. Il calore della tua famiglia, la compagnia dei tuoi amici, che per carità, hanno i loro difetti, ma tu li adori comunque. E ti rendi conto che passi le tue settimane ad aspettare il week end, le vacanze, la sera per rientrare a casa, l'estate per tornare in Sardegna. E ti rendi conto che passi la maggior tempo ad aspettare, non vivendo il presente e pregustando il momento in cui sarai in questo o quell'altro posto con quella o quell'altra persona. E ti rendi conto che sei diventata tutto quello che non avresti mai voluto diventare. Tu, ragazza anticonformista a tutti i costi, ormai donna conformista, sei diventata uno dei mille ingranaggi che fanno funzionare il sistema. Uno dei tanti.

Ma in tutta questa malinconia, ecco uno spiraglio di luce. Una lampadina si accende, sarà il tuo compagno che è un tesoro o il fatto che la tua voglia di esistere è più forte di tutto. E allora lo dici a voce altra, più e più volte: io voglio vivere! prendi giaccca borsa e ombrello  - non si sa mai in questa città dove piove 6 giorni su 7 - e esci..

venerdì 22 aprile 2011

Bruxelles, il Parlamento Europeo e tante piccole cose.

Eccomi qua, pronta ad affrontare la mia prima Pasqua in solitario. No cari amici, non compatitemi! E' stata una mia scelta, ed è normale condizione per tutti coloro che decidono di lasciare il proprio paese e la propria casa per scoprire nuovi lidi.

Mentre vi scrivo (n.d.r., prendo appunti un pò avunque nei tempi morti) sono seduta all'interno di una stazione metro - Gare du Midi - e aspetto un tram che, secondo il grande tabellone con le scritte gialle che pende sopra la mia testa, dovrebbe passare entro 10 minuti. Eccolo! Ho avuto però il tempo di osservare un personaggio eccentrico con una maglia verdolina e la testa spelacchiata. L'Ho visto cambiare di posto ogni 5 secondi e assumere le posizioni di un robot. Nel mentre intavolava discorsi con se stesso in una lingua a me sconosciuta (nederlandese??). Avete visto i vantaggi di vivere in una grande città? ora che ci penso devo ammettere che matti ce ne sono tanti anche nei piccoli paesi di provincia..

Sono qui da circa 2 settimane (qualcosina in più). La città non me la sto ancora godendo appieno, dato che mi manca il mio compagno di tandem (tranquilli, mi raggiungerà tra una settimana). Più che altro la mia vita consiste nello svegliarmi alle 7 e 10, prendere il tram alle 8 e 10, arrivare al lavoro alle 8 e 45, 5 minuti per prendere un espresso al volo presso uno dei tanti bar del parlamento, e via si parte per una giornata d'ufficio.
Ma questo parlamento, com'è? voi mi chiederete. Innanzitutto è enorme, ci sono due enormi edifici, composti da più torri, collegati tra loro da un piano comune, il 3°. Quindi mettiamo che voi siate nell'edificio Altiero Spinelli (dove sono io) e vogliate andare nell'edificio Paul Henry Spaak, dove si svolgono le commissioni e le sessioni straordinarie del parlamento,  bene per fare ciò dovete scendere sino al 3°piano. Vi assicuro che non è semplice orientarsi, dato che inoltre le torri sono ordinate alfabeticamente e anche numericamente (tipo G1,G2 etc). Vi basti sapere che io il primo giorno sono finita nell'ala del PDL.. quando invece dovevo andare in quella dell'IdV. Per poco non mi lapidavano.
All'interno c'è tutto ciò di cui si può aver bisogno, dal supermercato, alla rivendita di giornali e tabacchi, alle banche, passando per la lavanderia e la palestra. Ovviamente c'è una mensa enorme, purtroppo il cibo non è eccellente.. perciò ogni tanto ci si organizza tra colleghi per mangiare fuori, in Place du Luxembourg, che si trova davanti davanti al Parlamento. "Place Lux", così viene chiamata dagli eurocrati, la sera viene invasa dai tanti giovani europei che lavorano nelle istituzioni qua a Bruxelles. Io ci ho già preso qualche aperitivo, ma attendo dei compagni degni per poterla battezzare come si deve (VOI!).

Il sole risplende su Bruxelles, e non posso lasciarmi sfuggire quest'occasione, dato che non succede spesso! perciò vi lascio per andare a sdraiarmi al Parc Duden.

A presto! Bisous

mercoledì 15 dicembre 2010

Week End pieno tra gelo Bruxellois e arte contemporanea acerba

Eccomi di ritorno sul mio meraviglioso (seppur minuscolo) divano bianco Ikea.
Sabato sera sono stata ad un vernissage qua a Bordeaux, nella galleria (Galerie ACDC) presso cui dovrò lavorare per i prossimi tre mesi come addetta stampa. Al di là del nome cool e dell'immaginario che una parola come vernissage può risvegliare, di altro non si tratta che della presentazione di un'artista attraverso l'esposizizione di una parte del suo operato, il tutto accompagnato da cibo e alcol.
In questo caso si tratta del giovane artista di estrazione parigina Bastien Cosson, alla sua prima esposizione in galleria. Non entro nei dettagli di una descrizione critica perchè credo che la maggior parte dei lettori di questo blog si annoierebbero. Già immagino i vostri cervelli pensare: ma questo lo avrei potuto fare anche io! Al di là del fatto che personalmente io non abbia troppo apprezzato le opere dell'artista in questione, più per mancanza di originalità della sua ricerca che per altro (l'artista sfrutta l'ambiguità estetica propria degli oggetti quotidiani), penso che il Gallerista, il mio futuro Boss, sia veramente in gamba e che sarà veramente una bella esperienza! Oltre alle opere a disposizione del pubblico, non molto numeroso, si poteva sorseggiare del vin chaud ( fa chic dirlo in fracese ma in realtà era solo del vino caldo), e si potevano gustare delle buonissime quiches provenienti dal Palais des Saveurs.

venerdì 10 dicembre 2010

Scorci di vita Bordelaise..

Bordeaux è una bellissima città: non troppo grande e dispersiva come può essere Roma ne provinciale e asfissiante come Sassari. Il centro storico è incantevole, soprattutto ora che il Natale si avvicina. Oltre alle vie più battute (Rue Saint-Catherine, Place Gambetta, Place du Parlement, Place de la Bourse, etc.) ci sono miriadi di piccole stradine caratteristiche sulle quali si affacciano negozietti vintage e kitsch, nonchè gallerie d'arte e libreria specializzate.
Ieri sera siamo stati in un englisht pub al centro, The house of parliament: musica dal vivo veramente non male.. (cover da Bob Marley a Tracey Chapman..), bell'ambiente caloroso, costo delle consumazione sempre caro per i miei gusti (1 Jack Daniels e 1 1/2 pinta di rossa= € 10,00). Sempre un piacere passeggiare per la città di notte, animata dal via vai di numerosi giovani e non.


mercoledì 8 dicembre 2010

Bonjour à tout le monde!

Sotto la spinta di un'amica, sono finalmente riuscita a mettere in piedi un Blog. Ci penso da tempo, anche perché quello che avevo in precedenza è ormai datato, e non possono vantarmi di averne uno (sul CV per esempio) senza davvero averlo! Inoltre sarà un modo, spero simpatico e assolutamente non noioso, per raccontare la mia vita agli amici lontani.